Il Comitato 1° Maggio nasce il 1° maggio 2005, fra i lavoratori delle aziende Syndial/Enichem/Enirisorse del Gruppo ENI di Roma, di Alenia Spazio di Roma, collocati in mobilità a partire dall'anno 2003, nonché da lavoratori provenienti dal Fondo Bancari e da pensionati della Funzione Pubblica, che sentono l’esigenza politica e sindacale del riconoscimento del loro ruolo di “lavoratori non attivi".
La prima iniziativa che il Comitato 1° Maggio assume è quella di aprire una vertenza con la Syndial per far riconoscere il Premio di Partecipazione (relativo al 2004) ai lavoratori che la Syndial ha collocato in mobilità.
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Premesso che il Comitato 1° Maggio ritiene fondamentale la stesura di un documento programmatico che individui priorità e azioni conseguenti, rivendichiamo:
Al primo punto inseriamo quello che per noi è l’obbiettivo previsto dallo Statuto e cioè il riconoscimento della dignità e dei diritti dei lavoratori non attivi, precari e esodati. Il lavoratore che esce dal circuito produttivo per licenziamento o mobilità, è in genere un lavoratore di età compresa fra i 50 e i 60 anni, difficilmente ricollocabile, ha in genere figli ancora allo studio o in cerca di prima occupazione, o che se lavorano sono lavoratori precari. Rifiutiamo nettamente la logica proposta dall’attuale Governo* che introduce un lotta generazionale, invitando i figli a “ribellarsi” ai genitori che hanno il posto garantito (infatti si vede!), per conquistarsi a loro volta un posto di lavoro (che mai più sarà sicuro) e che invita poi i genitori a trovarsi un “lavoretto” in nero (continuando ad alimentare quella zona di lavoro nero e di evasione fiscale e contributiva) salvo poi, se scoperto, procedere con il braccio pesante della legge che elimina la mobilità, i contributi e quant’altro perché in quel caso la "legge e la legge".
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Mozioni del Comitato 1° Maggio |
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