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17 novembre: 200mila studenti in piazza

Mobilitazione di studenti e lavoratori in occasione della giornata internazionale studendesca. Circa 200mila studenti hanno partecipato agli oltre 100 cortei in tutta Italia. Proclamato lo sciopero dalla FLC CGIL »

 E' per rivendicare un futuro migliore per i giovani e per il paese che oggi il mondo della conoscenza è sceso in piazza, in occasione della giornata internazionale studentesca. Circa 200mila gli studenti che hanno partecipato agli oltre 100 cortei, organizzati anche presidi e iniziative pubbliche in tutta Italia. Proclamata ancora un'ora di sciopero generale dalla FLC.

'Il futuro è adesso...Riconquistiamolo!' e 'Stanno rubando il nostro futuro' sono queste le parole d'ordine scelte dalle organizzazioni studentesche UDU, ReDS, LINK, UDS insieme alla Rete della Conoscenza, per chiamare alla mobilitazione gli studenti medi e universitari italiani, affinchè il sistema di formazione e istruzione possa essere di qualità e accessibile da tutti e tutte, garantendo così il futuro alle nuove generazioni.

Il 17 novembre è una data di grande valore simbolico per gli studenti e non solo: in quel giorno del 1939, infatti, centinaia di studenti cecoslovacchi che si opponevano alla guerra furono arrestati e uccisi dai nazisti. Nel 1941 alcuni gruppi di studenti in esilio, primo nucleo dell'International Union of Students, decisero che il 17 novembre sarebbe diventato l'International Students Day, la giornata internazionale di mobilitazione studentesca. Da quel giorno ogni anno in decine di paesi gli studenti si mobilitano in ricordo di quel massacro, per rivendicare il diritto allo studio per tutti e la necessità di costruire un mondo di pace, giustizia, democrazia e libertà. Tante le mobilitazioni previste: in Europa manifestazioni in Portogallo, Francia, Inghilterra, Germania, Macedonia e Polonia, ma anche in America, Asia e Africa.

In questa giornata di protesta internazionale, in Italia gli studenti sono scesi in piazza per chiedere che nella “prossima finanziaria l'investimento sulla conoscenza sia considerato prioritario”, una protesta fanno sapere perchè ancora “si muore sotto le macerie di edifici scolastici fatiscenti, perchè cancellano le borse di studio, perchè ci costringno a studiare in classi da 35 alunni, perchè vogliono privatizzare gli atenei, perché i temi e i modi di ciò che ci insegnano non hanno niente a che fare con ciò che viviamo fuori dalle mura delle nostre scuole, rendendo il nostro diritto allo studio inaccessibile e il nostro percorso scolastico angosciante e privo di significato”.

Insieme agli studenti, in piazza oggi anche i lavoratori di scuola, università, ricerca, AFAM, formazione professionale per gridare che “la conoscenza è il motore dello sviluppo e della modernità”. La FLC CGIL, ha proclamato per questa giornata, ancora un'ora di sciopero per “sconfiggere il precariato che uccide i nostri settori, per il rinnovo dei contratti, per avere stipendi come nel resto dell'Europa”. E ancora per “il diritto allo studio, per la qualità del nostro sistema formativo: dalla scuola d’infanzia all’università e per rilanciare la ricerca”. Manifestazioni, dibattiti, assemblee si stanno svolgendo in tantissime città italiane. Sarà l'occasione, fa sapere la FLC CGIL, “non solo per spiegare le ragioni dello sciopero ai cittadini”, ma anche per “informarli su quanto sta succedendo in settori fondamentali per la vita della comunità”.

A Roma in piazza Navona dalle 16.30 alle 20.30 è prevista musica con il gruppo 'La casa del vento', uno spettacolo con l’attore e regista Ulderico Pesce, un dibattito con ospiti quali Paolo de Nardis (sociologo), Paolo Leon (economista), Lidia Ravera (scrittrice), Angelo Melone (giornalista), cinema con la proiezione di parti del film “La scuola è finita”.

 

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