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Genova 2001, irruzione alla Diaz: condannati in appello i vertici della polizia

Ribaltata in appello la sentenza di primo grado per l'irruzione della polizia nella scuola Diaz di Genova la notte tra il 20 e il 21 luglio 2001, durante il G8. Ieri notte, dopo 11 ore in camera di consiglio, i giudici della terza sezione della Corte d'Appello del Tribunale di Genova hanno condannato  25 imputati su 27 a quasi un secolo di carcere, compresi i gradi più alti della polizia.

Il capo dell'anticrimine Francesco Gratteri è stato condannato a quattro anni, l'ex comandante del primo reparto mobile di Roma, Vincenzo Canterini, a cinque anni, l'ex vicedirettore dell'Ucigos Giovanni Luperi, a quattro anni, l'ex dirigente della Digos di Genova,  Spartaco Mortola, a tre anni e otto mesi, l'ex vicecapo dello Sco, Gilberto Caldarozzi, a tre anni e otto mesi. Altri due dirigenti della polizia, Pietro Troiani e Michele Burgio, accusati di aver portato le molotov nella scuola, sono stati condannati.  Complessivamente, quasi un secolo di carcere per 25 imputati su 27.Il procuratore generale, Pio Macchiavello, aveva chiesto oltre 110 anni di reclusione per i 27 imputati. In primo grado, il 13 novembre 2008, erano stati condannati 13 imputati per un totale di 35 anni e 7 mesi di reclusione e ne erano stati assolti 16, tra cui Gratteri, Luperi, Mortola. I pm Enrico Zucca e Francesco Cardona Albini avevano chiesto 29 condanne per 109 anni e nove mesi di carcere. Un urlo di sollievo nell'aula del Tribunale di Genova mentre i magistrati leggevano  il dispositivo della sentenza di secondo grado. Erano le grida  dei numerosi stranieri presenti in aula, tedeschi e inglesi in  particolare, vittime dell'assalto alla scuola Diaz nella notte  tra il 20 e il 21 luglio 2001.  Il giornalista inglese Mark Covell dice che ancora non si  capacita della sentenza: ''Stamattina non mi aspettavo niente. 

E' una sentenza sensazionale che restituisce forza e coraggio a tanti italiani e stranieri che durante il G8 hanno subito delle ingiustizie, sono stato picchiati, torturati, imprigionati''. Heidi Giuliani, la mamma di Carlo, commenta che ''il sorriso di Zulkhe e' stata la risposta migliore alla sentenza. Avere una  risposta di giustizia fa sempre piacere in questo paese''. Zulkhe e' la ragazza tedesca fotografata in barella all'uscita della Diaz dopo il pestaggio e la cui immagine fini' nella copertina dell'inchiesta della procura.
Enrica Bartesaghi, presidente del comitato 'Verita' e giustizia' ha commentato: ''E' incredibile, non ci aspettavamo questa sentenza, si riapre uno spiraglio di fiducia in questo paese. E' una giornata unica per i pm che ci hanno lavorato. E' stata riconosciuta la catena di comando. Tutti quelli che c'erano sono responsabili''. Soddisfazione e' stata espressa anche dagli avvocati difensori dei manifestanti e delle parti civili. ''E' stata confermata la nostra tesi che anche i vertici sono responsabili  dell'operazione. Abbiamo ottenuto il risarcimento delle spese di primo grado, l'interdizione dai pubblici uffici per cinque anni'' ha commentato l'avvocato Stefano Bigliazzi. Tra gli altri particolari, e' stato riconosciuto anche il danno subito dai giuristi democratici ai quali furono sequestrati degli hard disk alla scuola Pascoli.

Liberazione 19/05/2010 

 

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